Sindrome di Burnout. Come riconoscerla?
Sindrome di Burnout, quali sono i sintomi e come riconoscerla?
Senti che non ce la fai più? Ti senti scoppiato e che hai raggiunto il tuo limite? Avverti di vivere un senso di inadeguatezza? Probabilmente soffri della sindrome del Burn Out, letteralmente “bruciato”.
Studi su questa sindrome partono negli anni 70’ del secolo scorso, in ambito lavorativo, seppure i sintomi si possono allargare anche in altri ambiti, come quello familiare.
Questa sintomatologia si manifesta soprattutto in quei soggetti che fanno lavori in cui sussiste un elevato coinvolgimento emotivo, lavori di relazione e a contatto con il pubblico. Infatti le prime categorie ad esserne vittime sono quelle in ambito sanitario ed educativo, seppure nel tempo si è esteso anche ad altre categorie, senza dimenticare che può colpire soggetti in ambiti come quello familiare o del volontariato.
«Il burn out nasce come un problema di chi si prende cura degli altri -, ci spiega la dott.ssa Rosanna Rodinò, psicoterapeuta del Poliambutlatorio Anver – e viene definita una malattia del sociale, che coinvolge categorie di lavoro dove ti senti addosso la responsabilità umana di prendersi cura dell’altro, rispetto alla quale però non ci si ritaglia spazi di autoricarica. Oltre alla sfera lavorativa però si può verificare anche in quello familiare».
Secondo recenti studi è in forte aumento questa patologia soprattutto nei paesi occidentali altamente tecnologizzati e viene considerato da alcuni studiosi non solo come una sofferenza legata al singolo, ma anche che può coinvolgere l’intero staff o team lavorativo.
Quali sono le dimensioni della sindrome
Non bisogna sottovalutare questa sindrome che non è semplice stanchezza superficiale o stress, ma può trasformarsi in una vera e propria malattia quando accanto ad un senso di spossatezza fisica si inizia ad avvertire anche quella emotiva e un disinteresse generale per quelle che prima erano le nostre passioni.
Accanto ad una sfera psicologica ed emotiva si affiancano anche vari sintomi fisici tra i quali: irritabilità, insonnia, crisi di pianto. Per questo è necessario comprenderne i sintomi quanto prima per evitare l’avanzamento della malattia ed arginarla, perché «più questi sintomi sono accentuati, più la persona è coinvolta nel grado della sindrome».
Dunque esaurimento, cinismo ed inefficienza, sono questi i tre stati che se pervadono il soggetto possono creare seri problemi anche in ambito aziendale. Ecco perché questa sindrome, spesso difficile da comprendere inizialmente, secondo gli specialisti non deve essere sottovalutata.
Come prevenirla
Chi si ritrova dentro questa sindrome spesso non ha saputo bilanciare i giusti spazi e tempi nella propria vita. In ambito lavorativo possono essere obiettivi troppo alti rispetto alla realtà, oppure un sovraccarico di lavoro e un’assenza di gratificazioni. Mentre in ambito familiare quello di dare troppo spazio all’altro, dimenticandosi di se stessi. Quindi l’approccio preventivo è l’unica via per evitare il burnout, perché non esistono vie univoche per prevenirlo, ogni persona sviluppa poi un percorso terapeutico personale.
Tra i consigli forniti dalla nostra psicoterapeuta ricordiamo di: separare l’aspetto lavorativo da quello della vita privata; fare delle pause e variare la routine; nel lavoro porsi obiettivi realistici, mentre nella vita privata rafforzare le relazioni con amici e familiari.
Importante è quello di ricordarsi di mantenere sempre spazi personali in un altro ambito, per potersi ricaricare. «Se ti accorgi che da diverso tempo non ti occupi più di quello che ti piace -, prosegue la psicologa Rodinò – suggerisco di cominciare a ritagliarti uno spazio per riprendere quello che ti piace e che per te è indispensabile».
Dunque dare spazio allo sport o ad un hobby particolare, ritagliarsi spazi per sé di cose che ci piacciono. Affiancare questi momenti per sé con uno stile di vita sano, mangiare bene e riposarsi bene.
L’aiuto maggiormente efficace per la singola persona è sicuramente un intervento da parte di un professionista competente in materia che possa fornire strumenti cognitivi, favorire una maggiore comprensione/consapevolezza del problema, aiutare a comprendere le relazioni esistenti tra il comportamento personale, il proprio vissuto ed il contesto di vita e lavorativo, modificare il proprio comportamento e i propri atteggiamenti in coerenza con quanto acquisito.
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