Mappatura nei, quando è necessario farla
Mappatura nei, quando e come è necessario farla? Risponde lo specialista
L’estate è alle porte e la nostra pelle torna a scoprirsi. Spesso dimentichiamo che anche la pelle è un organo da curare e preservare. In realtà un organo molto sensibile che purtroppo spesso viene maltrattato. Il sole diventa sempre più cattivo e tra tintarelle azzardate, cambiamenti climatici, esposizione eccessiva e creme solari non adatte, sta aumentando in maniera esponenziale nei paesi occidentali il melanoma, ovvero il tumore alla pelle. La prevenzione però può diventare un valido aiuto in campo sanitario, per questo una visita approfondita dal dermatologo è il primo passo per evitare l’insorgere della malattia.
Principale strumento è la mappatura dei nei, esame semplice, veloce e non invasivo.
Ricordiamo che i controlli dal dermatologo vanno effettuati una volta all’anno o anche più ravvicinati se è necessario “seguire un neo”, ovvero valutare l’eventualità della sua asportazione, se il foto-tipo è chiaro o se c’è familiarità per melanoma.
L’aumento del melanoma
Dati ufficiali riportano che nella popolazione europea tra il 1980 e il 2000 l’incidenza del melanoma cutaneo è aumentata ad un ritmo di dal 4/8% l’anno. Negli ultimi 20 anni è aumentato notevolmente il numero di melanomi asportati in fase precoce questo grazie anche alle campagne di prevenzione. A livello mondiale si stima ci siano 100.000 nuovi casi l’anno, con una incidenza maggiore, fino a 10 volte, nei soggetti con tratti somatici caucasici.
Come possiamo accorgersi di un neo irregolare?
«Individuare il melanoma nelle fasi precoci è molto importante -, ci spiega la dott.ssa Maria Chiara Squintani – importante è l’auto-osservazione, ovvero visionare il proprio corpo e controllare spesso se un neo cambia». Grazie all’educazione sanitaria la popolazione è più attenta, ma ancora troppo spesso si sottovalutano questi controlli. Fondamentale invece è partire da se stessi, verificando se il neo cambia contorni, dimensioni o colore.
Unica via dunque per scongiurare l’insorgere di una eventuale malattia è la prevenzione con controllo nei approfondito, da effettuare e ripete, se necessario, una volta all’anno. Un controllo che viene naturale nel periodo estivo, quando ci si spoglia al sole, ma passare per lo specialista è importante anche per imparare a conoscere le varie “macchie” che abbiamo sulla cute e quindi ricorrere al dermatologo quando si notano dei cambiamenti come il colore, il diametro o sintomi come il prurito, sanguinamento e desquamazione cutanea.
L’epiluminescenza
Tra gli esami necessari possiamo ricorrere all’epiluminescenza o dermatoscopia «è una metodica non invasiva che si effettua in ambulatorio tramite dermatoscopio ottico -, sottolinea la dermatologa dell’Ambulatorio Polispecialistico Anver – con la quale si individuano le strutture interne che costituiscono la lesione. Il dermatologo ricorre alla dermatoscopia quando l’esame all’occhio esperto suggerisce un approfondimento per valutare meglio alcune caratteristiche della lesione pigmentata e seguire nel tempo eventuali cambiamenti».
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